Scuola Merletti di Gorizia
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Nel corso del Seicento a Gorizia si insediano e si consolidano numerosi ordini religiosi, Cappuccini, Gesuiti, Clarisse, Carmelitani, Domenicani, che vanno ad arricchire la vita religiosa, ma anche culturale e civile, della città.
Le Orsoline arrivano a Gorizia la sera dell’8 aprile del 1672, guidate dalla superiora Caterina Lambertina Pauli-Stravius e dalla prefetta Angela Aloisa.
Le religiose, provenienti dal monastero di Vienna, ma originarie di Liegi, hanno il compito di realizzare non solo un monastero, ma soprattutto di dedicarsi all’educazione delle ragazze, che provengono da classi sociali molto diverse. L’insegnamento impartito prevede oltre alle pratiche di pietà, catechismo, lettura, scrittura anche l’insegnamento del ricamo e merletto.
I lavori realizzati dalle monache sono un’importante fonte di reddito per tutte le loro attività; si tratta di vesti liturgiche, Agnus Dei (chiamati Drathl) ovvero medaglioni di cera inseriti in un tessuto ricamato e spesso incorniciati in metallo, fiori finti e anche arazzi, destinati alla decorazione delle case private, e probabilmente anche bozzetti per abbigliamento civile, femminile e maschile.
L’arte delle Orsoline si concretizza in ricami perfetti realizzati con la tecnica dell’agopittura, in cui i fili di seta con diversi colori uno accanto all’altro, riescono a creare effetti tridimensionali; ricami con fili dorati o argentati, realizzati con lamine metalliche molto sottili, oppure con il ricamo fleck (dal tedesco Fleckarbeit), accostando piccoli frammenti ritagliati da altri tessuti (una particolare forma di “riuso” del filo di seta). Accanto a ciò le fondatrici del monastero portano in città dalle Fiandre la lavorazione del merletto a fuselli per insegnarla poi alle educande.
La lavorazione del merletto si sviluppa particolarmente nel ‘700 e la produzione goriziana diviene ampiamente apprezzata fin d'allora per la raffinatezza dell'esecuzione. Le creazioni evidenziano gusti fiamminghi e boemi e rappresentano motivi geometrici e fitozoomorfi su fondi di vario tipo, distaccandosi dalla tradizione veneziana per l'uso dei fuselli anziché dell'ago.
Il prezioso campionario di merletti, risalenti alla seconda metà del Settecento, è oggi conservato al Museo della Moda di Gorizia: si tratta di merletti a fuselli a fili continui, per creare bordi o tramezzi. Il campionario è stato studiato e catalogato e presenta un’enorme varietà di motivi decorativi, dalle forme geometriche a quelle floreali, frutto non solo della fantasia delle monache, ma anche della conoscenza delle riviste di moda che arrivavano in monastero.
Sull’onda di movimenti come le Arts and Crafts in Inghilterra e la Wiener Werkstatte a Vienna, alla fine dell'800 i merletti e i lavori manuali vedono una valorizzazione e un rinnovamento che si traducono nell’apertura di scuole appositamente dedicate al loro apprendimento. All’inizio del ‘900 vengono aperti, nella parte friulana della Contea di Gorizia, fin dal 1500 dominio degli Asburgo, corsi specifici per l’insegnamento del merletto.
Nel 1902, su iniziativa della locale Camera di commercio, a Gorizia viene fondato l’Istituto per il promovimento delle industrie, sul modello dell’omonimo Istituto viennese, sorto nel 1879 a tutela e sostegno delle piccole imprese locali. Nel 1922 l’Istituto goriziano si trasforma in sede periferica dell’Ente nazionale per l’artigianato e le piccole industrie.
Nel 1946, al termine del secondo conflitto mondiale, è istituita a Gorizia l’Amministrazione dei Corsi Merletti dipendente dal Ministero della pubblica istruzione, con l’avvio nello stesso anno del primo corso di insegnamento.
Nei successivi trent’anni la scuola si espande e stabilisce sedi d’insegnamento in tutta la regione: l’arte del merletto diviene disciplina integrante della formazione scolastica.
Nel 1979 l’Istituto regionale della formazione professionale assume la gestione dei corsi merletti proseguendo la sua attività fino al 2013, quando viene costituita la Fondazione Scuola Merletti di Gorizia, che a sua volta gestisce i corsi di insegnamento e l’attività fino ai primi mesi del 2023.
Da allora, sulla base di quanto stabilito dalla normativa regionale, le funzioni e le attività di competenza della Fondazione sono gestite dalla Regione Friuli Venezia Giulia, per il tramite dell’Ente regionale per il patrimonio culturale - ERPAC FVG, allo scopo di garantire la continuità delle attività e la valorizzazione della tradizionale arte del merletto a fuselli, favorendone la conoscenza, l’apprendimento e la diffusione delle relative tecniche di lavorazione attraverso diversi percorsi formativi.
La Scuola Merletti di Gorizia è entrata a far parte dell’Ente regionale per il patrimonio culturale – ERPAC FVG. Un passaggio deciso dalla legge regionale n. 13 del 2021, ma che dal 17 aprile 2023, con la cessazione della Fondazione Scuola Merletti di Gorizia per decorrenza del termine decennale di durata previsto dal proprio atto costitutivo, è diventato ufficiale.
Corso Verdi, 86 - 34170 Gorizia
Orario:
da martedì a sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30.
Lunedì e domenica CHIUSO.
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